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mercoledì 10 febbraio 2010

ATTIVITA' PRODUTTIVE ALL'AQUILA, CIONI: IMMOBILISMO INGIUSTIFICABILE

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dall'EDITORIALE DEL 26 GENNAIO 2010

Ormai da mesi assistiamo attoniti e sbalorditi ad un immobilismo non più giustificabile, rispetto all'esigenza prioritaria di far ripartire le attività economiche nella nostra città. Non c'è ancora un livello di consapevolezza di fronte a questa priorità che interessa e riguarda centinaia e centinaia di piccole imprese dei settori commerciali, artigianali e professionali, a partire da quelle ubicate nel Centro Storico Cittadino.1264520449-663-cioni-celso-9_big
Se non si interviene sollecitamente ad affrontare questa emergenza, probabilmente, le mense per i poveri dovranno essere potenziate per rispondere alle necessità di chi non è più messo in condizione di produrre reddito.
Le proposte , le iniziative che finora abbiamo messo in campo rivolgendoci ai vari livelli istituzionali, cominciando dall'Amministrazione Comunale, finora, cadono come la neve, in silenzio, nel vuoto.
Ci sono tantissime imprese che non sono in grado di gestire il presente e di programmare il proprio futuro in assenza di una strategia, di un master plan che dallo scorso luglio anche il nostro Presidente Nazionale Carlo Sangalli ha chiesto pubblicamente con pagine intere a pagamento sulla stampa locale. Anche quell'appello è caduto nel vuoto.-
Ci sono decine e decine di imprese non in condizione di onorare gli impegni assunti prima del sisma e che rischiano protesti e fallimenti e nessuno prende iniziative conseguenti.
Si parlava e non se ne parla neanche più, di Zona Franca che proponemmo a partire dall'8 di Aprile.
Tutto questo ci obbliga a chiederci perché e a spingerci nostro malgrado, a denunciare con forza uno stato di cose incomprensibile.
Insomma finora molte dichiarazioni, molti intenti e buone intenzioni che rischiano di trasformarsi in pii desideri, se non si avrà il coraggio di affrontare la realtà.
Allora bisogna far suonare le sveglie per destare coscienze un po' assonnate e sognanti ed impedire che i troppi sogni si trasformino in incubi.
Si può ancora evitare questa deriva ma non c'è più un'ora da perdere, prima che sia troppo tardi.

IL DIRETTORE DI CONFCOMMERCIO-L'AQUILA
Celso Cioni

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