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giovedì 10 dicembre 2009

Genetica: un gene decide la nostra sensibilità verso gli altri

ANSA) - ROMA

E' scritto nel Dna 599252h49xxjdhwc se si è freddi e distanti dagli altri oppure inclini a commuoversi e a sentire come propri i problemi altrui, provando empatia per il prossimo. Lo rivela uno studio di Sarina Rodrigues dell'Oregon State University riportato sui Proceedings of the National Academy of Sciences.

A decidere quanta empatia siamo inclini a provare per le condizioni altrui, e anche come reagiamo a situazioni stressanti è il gene per il recettore dell'ossitocina, l'ormone dell'affetto e della fiducia. Il gene può presentarsi in due versioni, chiamate 'A' e 'G'. Gli individui portatori di due copie G del gene sono risultati piu' empatici e più reattivi a situazioni stressanti degli individui con AA o AG nel Dna. Non tutti sentiamo il prossimo allo stesso modo: alcuni di noi sono piu' empatici, si lasciano maggiormente coinvolgere dalle situazioni altrui e non possono fare a meno di commuoversi di fronte a un film, mentre altri riescono a rimanere più freddi e distanti dal dolore o dalla gioia altrui, e in situazioni stressanti sembrano 'sfingi', del tutto immuni dallo stress. Ebbene secondo gli esperti dietro questi differenti modi di porsi c'e' anche un motivo genetico da ricercarsi nel gene per il recettore che risponde all'ossitocina, ormone che ci aiuta ad avere fiducia nel prossimo e ad instaurare legami affettivi. 250x

Gli esperti hanno confrontato il Dna di 200 studenti con il loro 'grado' di empatia e di risposta allo stress e constatato che coloro che hanno la versione G del gene per il recettore sono più empatici e più reattivi allo stress di quelli che hanno il gene A. E' possibile che G sia piu' efficiente di A a rispondere all'ossitocina, e che questo renda alcuni di noi piu' predisposti ad empatizzare col prossimo. (ANSA).

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