Ora lo so.
Ora lo so.
Ho perso i miei giorni come una clessidra i suoi granelli.
Quanto tempo ho trascorso immaginando cosa provasse davvero per me?
Quanto tempo ho sprecato cercando di interpretare le sue parole, i suoi gesti, i suoi silenzi?
Quanto tempo buttato via in fantasiose congetture su ciò che lui potesse volere da me,
sempre attenta a cogliere ogni sfumatura, ogni minimo movimento del suo viso e dei suoi occhi?
E nel frattempo, la mia fantasia, tesa nei suoi galoppi, creava innumerevoli copioni,
sempre diversi, ma con le sottointese giustificazioni al fine di riuscire a darmi una spiegazione a tutto quello che non capivo o che di sicuro, non volevo affatto capire.
Quanto tempo ho perso?
Sicuramente più tempo di quello che ho speso per fare a me stessa queste domande:
Cosa mi aspettavo, invece, io da lui?...e cosa provavo io per lui?
E soprattutto cosa non avrei mai voluto che lui facesse nei miei confronti.
Lui.
Amore? Passione? Vita?
O forse solo una proiezione di ciò che desideravo dall’Amore.
Solo un personaggio vestito con i desideri che io gli avevo costruito addosso.
Ma poi, spogliatosi, miseramente di questi desideri non è rimasto, Niente.
E noi?
Semplicemente due perfetti estranei uniti solo da un passato immaginario.
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