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mercoledì 4 marzo 2009

Facebookmania

Sempre più persone dichiarano una vera e propria ossessione da Facebook, perché questa community ha il potere di sollecitare gli istinti peggiori, primo fra tutti quello di curiosare nelle vite degli altri. All’inizio il gioco è divertente, ci si iscrive e si va alla ricerca di persone incrociate anche molto tempo prima. Quando il recupero è avvenuto, segue lo scambio di e-mail e di messaggi, con la promessa di rivedersi presto. Dopo un po’ ci si rende conto che quelle righe scritte a noi sono solo un semplice gesto di routine fatto di frasi di circostanza, perché se da un lato Facebook aiuta a ritrovare vecchie conoscenze non le fa comunque diventare parte della vita presente: è solo un tuffo nel passato!

Una gara a chi ha più amiciuntitled

Dopo aver cercato gli amici di un tempo, si passa a contattare quelli di oggi, e non appena si conosce qualcuno, ancor prima di scambiare il numero di telefono ci si scambia il nominativo per poi ritrovarsi sul social network. C’è però chi ci aggiunge alle proprie amicizie per interesse, ma anche chi lo fa solo per aumentare il proprio numero di amici, perché più contatti si hanno più si è socialmente interessanti. Non ha importanza se tra i nominativi ci sono persone di cui non sappiamo o non ricordiamo nulla, l’importante è vincere la gara con l’amico o con la fidanzata.

Sapere troppo fa male

Con questi social network siamo diventati tutti un po’ reporter della nostra vita, e se all’inizio ci divertiamo a ficcanasare tra le pagine altrui, iniziamo a chiederci se non è il caso di proteggersi dalle indiscrezioni. E poi proviamo a riflettere quanto tempo perdiamo davanti a questo sito, tempo che si potrebbe utilizzare in altro modo. Per questo motivo ogni tanto stacchiamo la spina, e magari facciamo come Paul Graham, che per smetterla di distrarsi ha scelto di avere due computer: su uno, scollegato da internet, lavorava, l’altro pc era quello per navigare e connettersi anche a Facebook. Ma quello privato lo aveva messo lontano dalla scrivania, così da creare una distanza fisica tra sé e la dipendenza dalla rete.

Scegliere una difesa preventiva

È possibile proteggere la propria reputazione nei social network ed evitare furti di identità e violazione della privacy: ecco come.

  • ricordarsi che ciò che viene scritto rimane per sempre, e quindi prima di pubblicarlo chiedersi cosa stiamo rendendo pubblico della nostra vita privata. Per evitare danni, si può decidere cosa lasciare visibile e a chi;

  • se si è stufi di far sapere tutto di sé, smettiamo di scrivere oppure cancelliamoci;

  • impariamo ad usare questi siti, se lo facciamo in maniera adeguata può essere divertente ricontattare vecchie conoscenze, o mantenere rapporti con persone lontane, scambiarsi foto e messaggi; ma se diventa un’ossessione allora stacchiamoci finché siamo in tempo.

Autore: Bianca Maria Fracas - Psicologa e consulente sessuale

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