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lunedì 2 novembre 2009

Tutto ciò che si deve sapere sull'influenza H1N1

2 milioni di vaccini distribuiti alle regioni

2009-10-06T162116Z_01_AMIE59519FK00_RTROPTP_3_OITTP-INFLUENZA-CAMPAGNA-TOPOGIGIO Alla data del 30 ottobre tutte le regioni erano in grado di iniziare la vaccinazione contro l'influenza, e nei prossimi giorni sarà distribuita una nuova tranche di vaccini.

"Mano a mano che le prime due quote di vaccino sono state rese disponibili dalla azienda produttrice (Novartis), queste sono state immediatamente distribuite a tutte le regioni, isole comprese, attraverso la Croce Rossa Italiana in percentuale proporzionale alla popolazione residente. Pertanto, alla data del 30 ottobre scorso, tutte le regioni sono state in grado di iniziare l'offerta vaccinale. Una terza quota di vaccino sarà distribuita nei prossimi giorni", si legge nella nota.

"Complessivamente, con queste prime tre consegne, alle regioni sono distribuite più di 2 milioni di dosi di vaccino, ripartite proporzionalmente alla popolazione residente di ciascuna".

Il ministero ricorda che il governo ha stabilito di vaccinare contro la nuova influenza il 40% della popolazione italiana, circa 24 milioni di persone.

Finora sono 11 le persone morte in Italia a causa del virus H1N1, su 400mila casi stimati, come riferito dallo stesso ministero della Salute.

In circa 24 ore, tra il 28 e il 29 ottobre, si sono registrati cinque decessi, tre dei quali a Napoli dove finora le vittime accertate sono cinque. Sabato, poi, una bimba di 11 anni è morta in un ospedale del capoluogo campano dopo essere risultata positiva al virus.

Influenza a: Le Foche, H1n1 Meno Virulento Di Stagionale

(AGI) - Roma, 2 nov. - Non c'e' alcun motivo di allarmarsi ne' di allarmare la gente: il virus H1N1 e' ad alta contagiosita' ma quanto a virulenza e quindi a tosse mortalita' e' inferiore al virus stagionale. Lo sostiene l'infettivologo del Policlinico Umberto Primo di Roma, Francesco Le Foche, che dirige il day-hospital di Infettivologia. "Trovo fuori luogo una certa campagna - attacca l'immunologo - allarmistica circa i rischi derivanti dal virus H1N1: se e' vero che e' ad alta contagiosita', e' altrettanto vero che la sua virulenza e' nettamente inferiore al virus stagionale e di conseguenza la sua incidenza sulla mortalita'. Dal punto di vista clinico non ci spaventa, sappiamo trattarlo adeguatamente". Il Dea pediatrico del Policlinico registra accessi superiore del 30-35% rispetto al 2008 e cosi' pure il Dea stesso. "Il rischio grosso che si corre e' il collasso delle strutture pubbliche e cio' per l'eccessivo ed ingiustificato allarmismo: la sindrome influenzale va gestita subito con e dal medico di famiglia che - nota Le Foche - puo' eventualmente disporre accertamenti. Capita di dover trattare casi che tranquillamente possono esser gestiti dal medico di famiglia". Il Dipartimento di Malattie Infettive del Policlinico si e' adeguatamente attrezzato per tempo con il suo piano di vaccinazione. "Siamo ben organizzati ed attrezzati per l'eventuale possibile emergenza - avverte Le Foche - Va bene tener sotto controllo l'andamento della pandemia, seguire con attenzione i segni clinici, pero' il tutto deve avvenire con ragionevolezza e prudenza, senza allarmismi inutili e dannosi perche' - conclude Le Foche - siamo in presenza di un virus che dal punto di vista clinico non ci spaventa affatto". --

Influenza a: Pediatri,Ridurre Contatti In Attesa Del Vaccino

ROMA, 1 NOV - Luoghi affollati interdetti e tanta frutta e verdura: questo il consiglio dei pediatri alle mamme che sono in attesa di vaccinare i propri figli. Secondo Gianni Bona, vice presidente della Societa' Italiana di Pediatria (Sip), ''visto che la fase II di vaccinazione partira' domani, se si sono influ13 verificati molti casi di influenza a scuola si puo' anche evitare di mandare i propri figli negli istituti''. Secondo il pediatra, 'e' importante che tutte le regioni avviino il prima possibile le vaccinazioni per i bambini con piu' di sei mesi a cominciare da quelli che hanno patologie a rischio''. Nel caso in cui una madre sospetti che il figlio abbia contratto l'influenza A, invece, ''meglio consultare il pediatra - ha sottolineato Bona - piuttosto che andare al pronto soccorso rischiando di fare lunghe e inutili code per farsi prescrivere un antifebbrile''. Gli antivirali, invece, ''devono essere prescritti e somministrati solo in determinati casi''. I sintomi piu' frequenti sono sempre febbre alta, dolori diffusi, mal di testa, nausea e, nel caso di bambini piu' piccoli, diarrea. ''Normalmente - ha dichiarato Bona - la febbre si manifesta per 3-5 giorni durante i quali basta somministrare antifebbrili. Per evitare ulteriori contagi e' importante - ha concluso - tenere i bambini a casa per sette giorni dal momento in cui si manifestano i primi sintomi''.(ANSA).

Influenza a, Due Nuovi Casi Gravi In Puglia. Appello Dei Pediatri: "Accelerare Sulle Vaccinazioni"

Bari, 1 nov. - (Adnkronos) - Due casi di sindromi da 'Distress respiratorio acuto' da virus H1N1, conosciuta come influenza A, sono stati registrati nelle ultime ore in Puglia. Lo rende noto l'assessorato alle Politiche della Salute della Regione. Il primo riguarda una donna di 52 anni con comorbilità (con patologie di base già esistenti), che presentava iperpiressia (febbre alta) da alcuni giorni. Stamane, a causa di una 'insufficienza respiratoria ingravescente', è stata ricoverata presso l'Unità Ospedaliera di Anestesiologia e Rianimazione del Policlinico di Bari. Le condizioni della donna attualmente sono stabili.95145_71787_medium

Il secondo caso riguarda una donna di 31 anni incinta alla 31esima settimana con comorbilità (e patologie di base già esistenti) ed iperpiressia da due giorni. Ieri pomeriggio ha presentato un''insufficienza respiratoria ingravescente', che ha richiesto il ricovero presso l'Unità di Malattie Infettive dell'Ospedale di Bisceglie e successivamente presso l'Unità di Anestesiologia e Rianimazione dell'Ospedale di Trani, dopo aver subito un parto cesareo. La donna è tuttora sotto osservazione mentre il bambino (nato alla 31esima settimana e dal peso di 2 kg) si trova ricoverato all'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia).

L'assessorato conferma che ''tutte le attività di osservazione epidemiologica sono in funzione e che saranno fornite informazioni sull'evolversi della situazione, che non riveste alcun carattere di eccezionalità e che invece rientra nelle previsioni''.

"Da quanto emerge dalle prime indiscrezioni la bambina undicenne morta a Napoli per effetto dell'influenza aveva problemi cardiaci. Se ciò sarà confermato dall'autopsia (che si sta eseguendo in queste ore) la bambina sarebbe dovuta rientrare nelle categorie a rischio da vaccinare prioritariamente", afferma Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria. "Considerando che il vaccino è arrivato (sia pure in quantità limitata) alle Regioni da pochissimi giorni e considerando il tempo necessario dopo la vaccinazione perché la protezione sia efficace, la piccola in questione non avrebbe comunque potuto essere protetta, ma a questo punto diventa indispensabile affrettare al massimo i tempi di intervento. Ci chiediamo -continua Di Pietro- se le Regioni abbiano già tutte attivato un adeguato piano di intervento e abbiano iniziato a lavorare in questo senso. Purtroppo dobbiamo fronteggiare una situazione di emergenza con un vaccino che si è reso disponibile con ritardo, ma a questa difficoltà oggettiva non possiamo aggiungere anche ritardi generati da disorganizzazione e confusione".

"La Società Italiana di Pediatria -ribadisce Di Pietro- ha da tempo informato il Ministero, attraverso un articolato documento, di quelle che sono le specifiche esigenze dell'area pediatrica per la prevenzione e per la gestione dell'influenza pandemica. Ci auguriamo che siano tempestivamente messe in atto". Per concludere, il Presidente della SIP invita i genitori a non affollare i Pronto Soccorso per casi non realmente critici che possono essere gestiti differentemente, anche perché i Pronto Soccorso sono luoghi in cui può avvenire la trasmissione della malattia.

Influenza a:Via Fase 2 Vaccinazione;Farla Subito

(Ansa)untitled ROMA, 31 OTT - ''E' assolutamente importante che le persone a rischio di complicanze che rientrano nelle ordinanze emanate dal ministero della Salute si vaccinino prima possibile contro il virus dell'influenza A, perche' dopo sarebbe inutile''. Parola di Giovanni Rezza, epidemiologo dell'Istituto superiore di Sanita' (Iss), che a pochi giorni dall'inizio della cosiddetta 'fase 2' della campagna di vaccinazione, che prendera' il via lunedi' prossimo in Lombardia, non mostra preoccupazione per l'accelerazione del virus, ''in parte era prevista, considerato che va avanti a ondate'', ma lancia un appello ai destinatari del vaccino. ''Il Governo ha fatto bene a decidere di vaccinare solo il 40 per cento della popolazione, perche' non c'era necessita' di ampliare le fasce da vaccinare - spiega Rezza - ma ora e' necessario che oltre agli operatori sanitari le persone a rischio di complicanze si vaccinino subito, ma mano che il vaccino e' disponibile''. Vaccinarsi infatti piu' avanti, magari nell'anno nuovo, aggiunge l'epidemiologo, ''non avrebbe senso, perche' vaccinarsi non significa solo stare al riparo dal virus ma anche bloccare l'effetto di contagio che il virus puo' produrre e dunque abbassare il picco''. Vaccinarsi a gennaio, in sostanza, ''sarebbe inutile, perche' il picco sara' gia' passato''. Entrando invece nel merito della seconda fase della campagna di vaccinazione, Rezza spiega che le persone da vaccinare in questa seconda fase sono quelle elencate nell'ordinanze del ministero, ovvero ''i malati cronici, le donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre, tutte le persone in eta' pediatrica, i bambini tra i 6 e i 24 mesi nati pre-termine e gli adulti a rischio (perche' sofferenti di un elenco di malattie) fino ai 65 anni''. Riguardo infine alla modalita' delle vaccinazioni, Rezza ricorda che il vaccino si puo' somministrare negli studi dei medici di famiglia o nei servizi pubblici di igiene, ma questo, conclude, ''dipende molto dalla scelta che hanno adottato le singole Regioni''.

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